#33 - Sintesi finale

Per riassumere tutto il percorso intrapreso nel creare questo blog si deve partire dal titolo e analizzarlo nella sua forma: "La fotografia del Castello" unisce  i due elementi principali di questo diario ovvero il Castello di Rivalta Di Torino e la macchina fotografica ad esso legata. In primo luogo è stato interessante capire il perché la città che ospita il Castello si chiami così e questo ha portato a scoprire che il Castello è oggi una moderna biblioteca che ospita molti libri ma anche oggetti di natura diversa legati principalmente alla sua storia millenaria, di cui ricche sono le citazioni nella letteratura locale. Tra gli oggetti del Castello troviamo la macchina fotografica che caratterizzerà il resto del blog e verrà analizzata nella sua storia delle cose. È stato interessante capire i legami che ci sono tra i vari ambiti riguardanti ogni sfumatura e utilizzo della macchina fotografica che possono essere racchiusi in una nuvola di nomi o anche in un alfabeto ma che in modo più specifico appartengono ad ambiti particolari. Le ricerche più difficoltose hanno riguardato i proverbi, l'arte e la cucina ma allo stesso tempo essendo non immediate mi hanno permesso di scoprire nuovi interessi e nuovi modi di effettuare ricerche in modo parallelo rispetto all'oggetto ricercato perché spesso si possono trovare risposte anche da ambiti diversi per i quali il collegamento logico non è immediato.

Molto interessante è stato anche tradurre nelle varie lingue il termine "macchina fotografica" e analizzare il numero di ricorrenze di un termine che risultava pressoché uguale ad un'altra lingua sottolineando l'appartenenza al medesimo ceppo linguistico. Un breve riassunto o una mappa concettuale sono strumenti utili per racchiudere molti temi in poco spazio e proprio quest'ultimo strumento è stato utilizzato per definire alcuni ambiti cardine della fotografia passando attraverso parole legate fra loro come: professione, esplorazione, realtà, condivisione, ricordi, tempo e memoria.
Legandoci a queste 7 parole possiamo notare come la professione nell'ambito fotografico (intesa come la professione del fotografo) possa essere collegata all'utilizzo o allo sfruttamento di brevetti, necessari nel caso si sia inventori o si richieda di utilizzare una conoscenza definita da altri che ne possiedono la proprietà intellettuale, poiché essendo questo un ambito sicuramente tecnologicamente avanzato la necessità della conoscenza dello strumento è determinante e tramite i documenti di brevetti e scoperte scientifiche e tecnologiche è possibile diffondere il sapere che generalmente deriva dallo studio dei numeri riguardanti i fenomeni fisici e chimici.

Data la vastità di modelli che sono esistiti e attualmente esistono è richiesta la definizione di una tassonomia al fine di catalogare in modo preciso tutte le macchine fotografiche in base al tempo storico in cui sono state inventate, al futuro che avranno e ai materiali di cui sono composte. Ma la macchina fotografica è, secondo me, più di un semplice oggetto che oggi tutti possediamo in casa o vediamo apparire nel cinema, nei fumetti, in pubblicità e nella musica, perché essa è anche un simbolo di unione e condivisione ma anche un mezzo per esprimere ciò che alcuni non riescono ad esprimere con le parole. La macchina fotografica permette di raccontare realtà lontane e che non verrebbero conosciute da chi non ha la possibilità di girare il mondo vedendolo con i propri occhi e infatti nel mio ideale è anche un simbolo di denuncia perché coloro che vivono con la macchina fotografica al collo al fine di difendere i diritti dei più deboli documentando le loro situazioni di malessere sfruttano una macchina fotografica per veicolare le informazioni.

Un legame importante si evidenzia anche tra la macchina fotografica e le azioni che con essa si possono svolgere perché in base al fine e alle intenzioni dell'utilizzatore l'oggetto si può trasformare ottenendo talvolta connotazioni positive e talvolta negative.
L'utilizzo "innocente" di questo oggetto permette che esso realizzi il suo scopo ovvero la creazione di istantanee di vita umana ed infatti per la sua storia ammirevole questo oggetto meriterebbe un museo dedicato che ne racconti l'evoluzione e i motivi. Nella speranza che qualche appassionato collezionista di francobolli si converta e possa collezionare talmente tanti modelli di macchine fotografiche da costruire un museo crono-storico continuo il mio studio per la scoperta di nuove e interessanti caratteristiche riguardanti questo oggetto privo di tempo.

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