#4 - Citazioni del Castello
"Come tutti i bambini rivaltesi, da piccola ero affascinata dal castello: passando davanti all’ingresso osservavo sempre con attenzione il grande portone di legno, sperando di vederlo aperto per poter strappare un’occhiata all’interno. Invece era sempre inesorabilmente chiuso. Mi accontentavo allora di guardare il fossato con i suoi rigogliosi arbusti, le aucube verdi e gialle, la porta murata, su cui chiedevo costantemente informazioni a mio nonno. Solo una volta ero riuscita a entrare. Un sabato mattina di primavera la proprietaria di allora, la signora Luisa Pogliano, amica d’infanzia di mio papà, incontrandolo dopo alcuni anni, ci aveva invitati nel giardino. Varcare il portone è stata un’emozione grandissima; siamo rimasti una mezz’ora con lei a passeggiare tra le aiuole e i grandi alberi e infine ci siamo seduti sotto la magnolia."
Laura Gallo ed Enrico Martino, La «vie de château»- Il castello di Rivalta di Torino, Grugliasco : Arti grafiche San Rocco, 2012, p. 5
"Anche un paese può in qualche modo farti pensare ad un “organismo sociale vivente”: è fatto di case, strade, botteghe ma soprattutto è composto da persone che ci vivono, ci lottano, si innamorano, si sposano, si aiutano… oppure si odiano, non sono mai contente di quello che hanno e creano problemi a tutti.
La storia di questo nostro “organismo sociale” che chiamiamo Rivalta è cominciata tanti secoli fa, verso l’anno mille, ma come ho cercato di farti capire, la sua storia non comincia solo con l’atto di nascita o col primo documento in cui viene nominato per la prima volta (1016).
Intorno a questi luoghi che chiamiamo Rivalta avvennero vicende molto importanti che nel tempo hanno portato alla nascita di tanti altri piccoli villaggi come il nostro. Alcuni sono scomparsi per sempre, altri sono cresciuti e si sono trasformati in grandi città, come la nostra Torino."
Laura Gallo ed Enrico Martino, La «vie de château»- Il castello di Rivalta di Torino, Grugliasco : Arti grafiche San Rocco, 2012, p. 5
"Anche un paese può in qualche modo farti pensare ad un “organismo sociale vivente”: è fatto di case, strade, botteghe ma soprattutto è composto da persone che ci vivono, ci lottano, si innamorano, si sposano, si aiutano… oppure si odiano, non sono mai contente di quello che hanno e creano problemi a tutti.
La storia di questo nostro “organismo sociale” che chiamiamo Rivalta è cominciata tanti secoli fa, verso l’anno mille, ma come ho cercato di farti capire, la sua storia non comincia solo con l’atto di nascita o col primo documento in cui viene nominato per la prima volta (1016).
Intorno a questi luoghi che chiamiamo Rivalta avvennero vicende molto importanti che nel tempo hanno portato alla nascita di tanti altri piccoli villaggi come il nostro. Alcuni sono scomparsi per sempre, altri sono cresciuti e si sono trasformati in grandi città, come la nostra Torino."
Giuseppina D'Amico Martinotti, Rivalta non è un'isola, Rivalta Di Torino : Editris Duemila, 2011, pp. 9-11
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